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Una posizione assolutamente straordinaria quella del comune di Tenno, che in pochi chilometri comprende il paesaggio mediterraneo delle colline che si affacciano sul lago di Garda e le cime e i boschi di conifere che si legano all’ambiente alpino tipico delle Dolomiti.

Circondato da suggestivi panorami di pascoli e rocce propri del mondo prealpino, il vero e proprio gioiello di questo territorio è il lago di Tenno: famoso per i colori delle sue acque – dall’azzurro turchese al verde smeraldo - si è formato dopo un’antica frana e non ha un vero e proprio emissario. È un lago balneabile e un gradevole sfondo per passeggiate.

Altra rarità geologica è la cascata del Varone, formata da un salto imponente del torrente Magnone entro un strettissima quanto suggestiva forra, che dà origine ad una preziosa nicchia ecologica, ove si trova un giardino botanico.

Ma l’eccellenza non è solo nella natura. Sono diversi i siti di indagine archeologica che hanno rivelato tracce di insediamenti che vanno dal Neolitico, all’età romana, all’alto Medioevo; il più affascinante di questi è senza dubbio il sito archeologico di San Martino, che in cinquant’anni di scavi ha rivelato la presenza di antichi luoghi di culto e di un vero e proprio paese, misteriosamente abbandonato verso il IV-V secolo.

Il Medioevo si respira anche nei nuclei storici dei borghi: tra gli stretti vicoli di Canale, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, specie nel corso delle rievocazioni di “Rustico Medioevo” o sotto le imponenti mura del Castello di Tenno, per secoli roccaforte dei principi-vescovi (e ora di proprietà privata), che sovrasta il borgo fortificato di Frapporta. Le tracce della storia si possono trovare anche nei segni dei mestieri di un tempo: nei caratteristici terrazzamenti che rendono particolare e unico il paesaggio che digrada verso il Lago di Garda, ma anche visitando il Museo degli attrezzi agricoli ospitato presso il Centro “Aldo Gorfer” o il percorso artistico che attraversa l’abitato di Pranzo, allestito con grandi tavole lignee, scolpite dagli artisti della locale Scuola di scultura, che rappresentano i numerosi mestieri praticati nel tempo in questa zona.

L’arte è rappresentata dagli affreschi nella chiesa di San Lorenzo a Tenno (con due cicli del XII e XIV secolo) e di S. Zenone a Cologna (XIV – XVI secolo), dalle tele nella chiesa di Sant’Antonio Abate a Ville del Monte o di San Giovanni Battista a Calvola o dalle statue lignee della parrocchiale dell’Immacolata di Tenno; ma l’arte si trova anche fra le mura della Casa degli artisti di Canale, nata da un’idea di Giacomo Vittone e a lui intitolata, che accoglie esperienze ed esposizioni di artisti internazionali e progetti di approfondimento sul territorio.

Leggenda e natura invece si uniscono sotto il Maronèr de Garibaldi, un albero secolare che preannuncia il folto castagneto dove si producono i “maroni” celebrati nell’omonima festa che si svolge a Pranzo ogni autunno. La peculiarità del clima ha reso possibile inoltre la millenaria coltivazione della vite (in particolare per la produzione di vini bianchi) e la presenza dell’olivo, da cui deriva un olio extra vergine di oliva che, assieme alla carne salada (carne conservata sotto sale secondo un metodo antichissimo), costituisce non solo un’offerta agroalimentare d’eccellenza, ma anche testimonianza di antiche tradizioni tramandate nel tempo.

 

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