Stenico è un borgo in posizione soleggiata, una terrazza su tutta la valle. È caratterizzato dall'imponente castello, case rurali e palazzi signorili, vie e piazze dalle caratteristiche fontane di pietra.
Il Castello di Stenico si erge su una rupe sopra il paese. La fortezza risale al XIII secolo, ma sorge sui resti di un preesistente castelliere preistorico. Il maniero conobbe il periodo di maggior splendore sotto i Principi Vescovi, tra i quali Vanga, Hinderbach e Clesio, che promossero ampliamenti e rimaneggiamenti. Dal Settecento in poi, occupato dalle truppe napoleoniche prima e austriache poi, conobbe un lungo declino. Dopo un accurato restauro oggi è aperto al pubblico. La visita al castello offre un ampio ventaglio di stili architettonici, dal romanico al rinascimentale, e permette di ripercorrere idealmente le principali vicende storiche del Principato vescovile. Merita una particolare menzione la Torre della Fame testimone di un’antica leggenda: i prigionieri rinchiusi venivano lasciati morire di stenti e le loro urla si udivano fino in paese.
Nelle frazioni del Comune di Stenico, Premione, Sclemo, Seo e Villa Banale, ricche di chiese e capitelli che testimoniano una spiritualità d’altri tempi, permangono le tipiche architetture in pietra e legno. Da visitare la chiesa parrocchiale di S. Michele a Seo, la chiesa di Sclemo, contenenti resti di affreschi dei Baschenis, la chiesa di Villa Banale e la chiesa di Santa Margherita e Lucia a Premione.
Il territorio è ricco di particolarità naturalistiche.
Le cascate del Rio Bianco a Stenico, grazie all’azione erosiva dell’acqua, sembrano scaturire improvvisamente dalla roccia calcarea con spettacolari salti spumeggianti. A fianco delle cascate, lungo il versante della montagna, corre un sentiero naturalistico che illustra gli aspetti floreali più rappresentativi delle quote medio-basse del Parco Naturale Adamello Brenta.
All’interno del giardino botanico, dotato di un centro visitatori, si osservano, con l’ausilio di pannelli divulgativi, le specie tipiche del bosco termofilo, della vegetazione rupestre e di quella antropofila, dell’ambiente di forra e della radura.
Quest'area costituisce la parte sud-occidentale del Parco Naturale Adamello Brenta. Tra le valli meno conosciute, ma non meno affascinanti, c’è la Val d’Algone, ricca di scorci paesaggistici e di testimonianze geologiche e umane.
Il lago d’Agola è un bacino glaciale in prossimità della malga Val’Agola, ritornata a vita con il pascolo estivo. Le vicine Dolomiti di Brenta sono da sempre habitat di caprioli, camosci, marmotte, l’aquila reale e l’orso bruno.
L’Arca di Fraporte è un enorme ponte naturale alto quasi 50 metri, in roccia calcarea, originatosi in seguito a fenomeni carsici.
Nella Valle dei Molini si possono trovare le tracce di sette mulini, abbinati a segherie e fucine, fabbriche e vetrerie, simboli di un’epoca di grandi lavorazioni artigianali. Non solo natura e cultura, ma anche archeologia: Stenico svela le sue origini attraverso la necropoli dei Calferi risalente all’età del Bronzo, un esteso deposito carbonioso contenente una grande quantità di frammenti di vasellame antico.
Di particolare importanza per il territorio sono le Terme di Comano, le cui acque curative sgorgano ad una temperatura costante di 27°. L’originaria fonte nella grotta della Sibilla Cumana ha origini antichissime: già nota ai Romani, conobbe un particolare splendore nel Medioevo e nel Rinascimento. Una terapia naturale ed efficace permette di curare dermatiti, psoriasi e allergie di adulti e bambini.